Agente e lavoratore subordinato

1. Può l’agente essere qualificato quale “ lavoratore subordinato”?

No. L’agente non può essere considerato tale, anche se occorre evidenziare che si tratta di una figura che più volte è stata assimilata a quella del lavoratore subordinato. In particolare, l’elemento caratterizzante del rapporto di agenzia si sostanzia nella realizzazione, da parte dell’agente, di un’attività economica organizzata che questi svolge si autonomamente, ma nell’interesse del preponente, ricadendo il rischio economico e giuridico dell’attività suddetta esclusivamente sull’agente medesimo, che quindi è libero di organizzarsi come meglio crede, senza che le direttive del preponente possano interferire con la sua autonomia organizzativa. Al contrario, elemento essenziale del rapporto di lavoro subordinato è “la prestazione di energie lavorative con soggezione al potere direttivo del datore di lavoro e nell’ambito di un’organizzazione il cui rischio e risultato fanno capo esclusivamente a quest’ultimo” (Cass.,15.05.2002, n. 7087, rimanendo il lavoratore subordinato totalmente assoggettato al potere direttivo e disciplinare dell’imprenditore, che ha il potere di determinare le modalità di attuazione nel contesto di una struttura gerarchicamente ordinata.