Attualità dell’agenzia

Dalla definizione accolta nell’articolo in commento emerge che l’agenzia è un contratto a prestazioni corrispettive in virtù del quale una parte (l’agente di commercio), assume l’incarico di promuovere stabilmente, per conto della ditta preponente, la conclusione di contratti in una zona determinata, con retribuzione in misura provvigionale.

Se quindi, indubbiamente, l’attività di promozione contrattuale svolta dall’agente (e attraverso la quale si realizza una sorta di cooperazione materiale con il preponente) rappresenta l’elemento tipico e caratterizzante tale figura, perché peraltro possa ritenersi sussistente un rapporto di agenzia occorre la presenza di ulteriori elementi, rappresentati dalla stabilità dell’attività esercitata, dalla individuazione di una zona determinata e, infine, dalla particolarità della retribuzione (la provvigione).

Elementi questi che, accompagnati all’autonomia organizzativa e all’attribuzione del rischio economico in capo all’agente, devono tutti concorrere ai fini dell’identificazione del rapporto di agenzia, e la cui assenza può determinare il rifluire della singola fattispecie in altre diverse tipologia di contratto. Questioni collegate al rapporto in esame sono quelle relative alla nozione di promozione contrattuale, all’identificazione delle prestazioni accessorie, alla nozione di zona. Altro aspetto è quello dell’iscrizione al Ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio che continua a costituire un adempimento cui è tenuto l’agente di commercio ed imposto dalla l. 204/85, la cui inosservanza, però, alla luce dei recenti interventi della Corte di Giustizia non costituisce più causa di nullità del contratto di agenzia il quale deve, quindi, considerarsi valido anche nella ipotesi di mancata iscrizione dell’agente.