Sudafrica

A differenza dell’Unione Europea, dove la Direttiva 86/653/CEE ha introdotto una disciplina armonizzata e dettagliata, e dell’America Latina, che conosce normative specifiche (si pensi alla Ley 194/93 in Paraguay o alla Legge 4.886/65 in Brasile), il Sudafrica non dispone di una legge sull’agenzia commerciale. Qui l’istituto trova fondamento nella common law di derivazione romano-olandese, integrata dalle regole del diritto inglese, nonché da normative settoriali. Questa particolarità rende il sistema sudafricano allo stesso tempo flessibile e complesso: da un lato, lascia ampio spazio all’autonomia contrattuale; dall’altro, crea incertezza giuridica e maggiori oneri interpretativi in capo alla giurisprudenza.

Sulla scorta dei principi cardine di Common Law deve comunque ritenersi che la formulazione di un contratto di agenzia debba tenere conto di alcuni elementi.

Formazione/validità: serve un mandato/autorità (express o implied); gli atti senza potere non vincolano il preponente salvo ratifica o apparenza/ostensible authority (estoppel). Caso leading: Makate v Vodacom (CC 2016).

Doveri dell’agente: esecuzione personale salvo consenso/usanza, diligenza e buona fede, informazione e rendiconto, divieto di utili segreti; consegna di quanto ricevuto per conto del preponente.

Doveri del preponente: remunerazione, rimborso spese e indennizzo per perdite insorte nell’esecuzione del mandato.

Rapporti con i terzi: il preponente è vincolato se l’agente agisce entro i limiti dell’autorità e rivela di agire come agente; se eccede, il preponente non è vincolato, salvo apparenza/estoppel o ratifica. Cessazione dell’autorità per revoca, rinuncia, decorso termine, adempimento, morte/insolvenza/incapacità.

Indennità di fine rapporto: non esiste una indennità legale di cessazione come nella Direttiva 86/653/CEE; eventuali tutele dipendono dal contratto o da regole generali su danni/arricchimento. (Contrasto con l’impianto UE, dove indennità/compenso sono spesso imperativi.)