CONTRATTO DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA

Tra:

società Alfa s.r.l., in persona del suo legale rappresentante pro tempore,  con sede in ………….., via …………., n. …., Cod. Fisc. ……………………., P.IVA …………………., Cod. Fisc. …………………., P.IVA ……………….., iscritta/o presso la CCIAA di …………. , registro delle imprese n. ……, di seguito denominato brevemente anche AZIENDA

e

Beta, residente in ……………, via ……………, n …  Cod. Fisc. …………………., P.IVA ……………….., iscritta/o presso la CCIAA di …………. , registro delle imprese n. ……, di seguito denominato INFORMATORE

premesso

– che è interesse dell’ AZIENDA stipulare contratti con qualificati professionisti al fine di propagandare presso medici specialità farmaceutiche dalla stessa prodotte;

– che l’ AZIENDA intende avvalersi di un informatore scientifico con funzioni  di esclusiva illustrazione e/o descrizione ai medici dei prodotti cui si rivolge la sua attività commerciale;

– che è essenziale che il rapporto come sopra descritto abbia natura autonoma con la consapevolezza che ogni forma di subordinazione gerarchica e/o funzionale, che possa indurre a far considerare il rapporto come subordinato è incompatibile con il presente contratto;

– che Beta è intenzionato a svolgere attività di propaganda dei prodotti distribuiti dall’  AZIENDA;

– che Beta dichiara di essere in possesso dei requisiti di cui all’ art. 122 del d.leg.vo 24 aprile 2006, n. 219 (1) ove richiesti;

ciò premesso da intendersi quale parte integrante del parte contratto, si conviene e stipula quanto segue.

1.OGGETTO  DELL’INCARICO

L’ AZIENDA conferisce a Beta, che accetta, l’incarico di informatore scientifico.

Oggetto dell’incarico è l’ illustrazione e l’ informazione medico scientifica presso i medici, nel rispetto delle modalità di cui al d.leg.vo 24.4.2006 n. 219 (1), dove previsto, dei  prodotti farmaceutici (allegato A), delle loro caratteristiche e/o qualità.

2. PERSONALITA’ ED AUTONOMIA DELL’INCARICO

Il presente incarico ha carattere strettamente personale ed è fatto divieto all‘ INFORMATORE di avvalersi di sostituti e/o ausiliari.

L’ INFORMATORE non potrà trasferire il presente contratto a terzi senza autorizzazione dell’ AZIENDA.

Il presente contratto si pone al di fuori di un qualunque rapporto di subordinazione o di dipendenza essendo l’ INFORMATORE libero di organizzare la propria attività come meglio crede in piena autonomia e nei modi che riterrà più opportuni.

L’INFORMATORE  esplicherà la sua attività con la più ampia autonomia nella scelta degli itinerari, del programma delle visite e di copertura informativa della zona affidatagli, curando che la copertura informativa sia quanto più possibile completa, armonica ed equilibrata, per assicurare l’ottimale conoscenza dei prodotti dell’ AZIENDA.

Il presente contratto non può essere considerato quale contratto di agenzia non svolgendo l’INFORMATORE alcuna attività di promozione contrattuale ma limitandosi alla sola propaganda dei prodotti medicinali oggetto dell’incarico.

L’INFORMATORE svolgerà la propria attività in forma autonoma ed indipendente, senza obblighi di orari ed itinerari predeterminati.

L’ AZIENDA rimarrà estranea a qualsiasi rapporto di qualsivoglia natura che l’INFORMATORE instauri con i terzi pur permanendo l’obbligo di non avvalersi di sostituti e/o ausiliari.

3.MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELL’INCARICO

L’ INFORMATORE  esplicherà la sua attività con criteri di professionalità ed autonomia nel rispetto di quanto previsto dal d.leg.vo 24.4.2006, n. 219 (1).

L’INFORMATORE non potrà promuovere la vendita dei prodotti nè tantomeno svolgere alcune attività promozionale per conto dell’ AZIENDA.

L’INFORMATORE dovrà limitarsi esclusivamente a descrivere e ad illustrare le qualità e le  caratteristiche dei prodotti farmaceutici oggetto del presente contratto.

L’attività dell’INFORMATORE  dovrà essere diretta alla informazione secondo i termini della normativa vigente, a quindi alla migliore conoscenza dei prodotti farmaceutici commercializzati dall’ AZIENDA in modo tale che gli stessi siano adeguatamente conosciuti dalla classe medica e quindi essere venduti presso strutture pubbliche quali Farmacie, Grossisti, enti Universitari, Ospedali, ecc.

Ai sensi del d.leg.vo 24.4.2006, n. 219 (1) AZIENDA è tenuta a dare resoconto alle Autorità di controllo, con cadenza periodica, del numero dei medici visitati dall’Informatore Scientifico che opera per l’AZIENDA.

Sarà pertanto responsabilità dell’INFORMATORE relazionare tempestivamente  l’ AZIENDA in merito ai medici visitati.

L’attività di informazione comporta la possibilità e l’opportunità di detenere e consegnare ai Medici depliants illustrativi e campioni medicinali; l’INFORMATORE dichiara e garantisce di avere a disposizione un luogo ove esiste la possibilità di detenere tale material, con particolare riferimento ai campioni medicinali, in condizioni ottimali, e si impegna a provvedere agli interventi necessari a propria cura e spese, nel comune interesse, ogni qualvolta ne ravvisi la necessità.

La gestione dei campioni dovrà essere condotta ai sensi e nel rispetto di quanto previsto dal d.leg.vo 24.4.2006, n. 219 (1).

In particolare l’INFORMATORE si impegna a:

  1. a) visitare regolarmente i medici della zona di cui al successivo punto 4) così da garantire una copertura equilibrata e completa, informando mensilmente l’AZIENDA sui nominativi dei medici visitati;
  2. b) attenersi scrupolosamente a tutte le disposizioni ricevute dall’ AZIENDA per quanto concerne la presentazione dei medicinali;
  3. c) visitare la sede dell’ AZIENDA quando sia da questa espressamente convocato;
  4. d) non visitare i medici in località non comprese nella zona a lui affidata;
  5. e) coadiuvare gli Ispettori od altri incaricati dell’ AZIENDA durante la loro permanenza nella zona di sua competenza, accompagnandoli nella visita ai medici, e ciò senza pretendere alcun rimborso di spese;
  6. f) non svolgere analoga attività, né direttamente né indirettamente, avente ad oggetto prodotti in concorrenza con quelli dell’ AZIENDA;
  7. g) non commerciare in proprio prodotti dell’ AZIENDA;
  8. h)  mantenere l’assoluta segretezza su tutte le informazioni concernenti l’attività dell’ AZIENDA di cui sia venuto a conoscenza nell’espletamento del presente incarico;
  9. i) a svolgere l’incarico nel rispetto di quanto stabilito dal d.leg.vo 24.4.2006, n. 219 (1) e, in particolare a:

i 1) riassumere le caratteristiche del prodotto presentato specificando la classificazione del medicinale ai fini della fornitura e indicare il prezzo di vendita e le condizioni dell’ eventuale dispensazione del medicinale con onere a carico del Servizio Sanitario Nazionale (art. 119, comma 3; art. 122, comma 4) (1)

i 2) non concedere, offrire o promettere premi, vantaggi pecuniari o in natura ai medici visitati;

i 3) rimettere campioni gratuiti del medicinale solo a medici autorizzati a prescriverlo previa richiesta scritta del medico recante data, timbro e firma (art. 125)(1);

i 4) salvo l’obbligo di cui al precedente punto i 3), in caso di propaganda di un medicinale o prodotti equiparati, a consegnare a ciascun sanitario due campioni a visita per ogni dosaggio o forma farmaceutica del medicinale esclusivamente nei diciotto mesi successivi alla data di prima commercializzazione del prodotto ed entro il limite massimo di otto campioni per ogni dosaggio o forma;

i 5) salvo l’obbligo di cui al precedente punto i 3), in caso di propaganda di un medicinale o prodotti equiparati, a consegnare al medico non più di quattro campioni a visita, entro il limite massimo di dieci campioni annui, scelti nell’ambito del listino aziendale dei medicinali in commercio da più di diciotto mesi;

i 6) consegnare, unitamente ai campioni, il riassunto delle caratteristiche del prodotto;

l) fornire all’ AZIENDA la documentazione relativa ai campioni gratuiti consegnati ed ogni altra informazione prevista dalla legislazione vigente.

4. ZONA E CLIENTELA

La zona di operatività sarà rappresentata dal territorio di ……………………… con riferimento ai medici ivi aventi l’ambulatorio od esercenti la professione.

5. COMPENSO

Le parti consensualmente convengono che l’attività di informazione svolta presso la classe medica ha come scopo la diffusione commerciale dei prodotti dell’ AZIENDA.

Le parti intendono essere rispondente a criteri di giustizia ed equità che l’attività dell’INFORMATORE venga compensata in relazione diretta al risultato della diffusione dei prodotti nell’area di competenza.

A tale fine le parti prenderanno a riferimento i dati di diffusione e vendita provenienti da un noto operatore del settore, la società …………………….. e rilevati nell’area nella quale l’INFORMATORE opererà.

Per l’attività svolta verrà riconosciuto all’INFORMATORE un compenso provvigionale nella misura del …. % secondo il criterio di calcolo di cui all’ allegato B).

La percentuale provvigionale viene fissata a pattuita alla luce dei prezzi di vendita abitualmente praticati dall’ AZIENDA, anche in base alle disposizioni delle competenti Autorità per i prodotti farmaceutici, nonché delle condizioni di vendita praticate da AZIENDA. Eventuali modifiche sui prezzi dei prodotti disposte dalle autorità competenti, potranno portare alla modifica proporzionale dei compensi.

La provvigione verrà liquidata mensilmente entro trenta giorni dalla scadenza di ogni mese ricevuti i tabulati da parte di ………………….

L’INFORMATORE non avrà diritto ad alcun altro compenso anche di natura provvigionale.

6. RIMBORSO SPESE

L’ INFORMATORE non potrà pretendere alcun rimborso spese che saranno a suo esclusivo carico.

Sarà comunque in facoltà di AZIENDA riconoscere rimborsi spese di viaggio e di alloggiamento alberghiero in occasione di convention, eventi promossi dall’ AZIENDA o riunioni a carattere nazionale.

7. MATERIALE INFORMATIVO

Per  l’espletamento dell’incarico verrà affidato all’ INFORMATORE depliants illustrativi dei prodotti medicinali, campioni, libri, materiale pubblicitario in genere.

Tutto ciò che  verrà affidato all’INFORMATORE resterà di proprietà dell’ AZIENDA.

L’ INFORMATORE dovrà curare la buona conservazione di detto materiale ed il buon uso; esso non potrà essere affidato a terzi, e dovrà essere restituito all’ AZIENDA nel termine perentorio di giorni ….. (……..) dalla sua richiesta.

8. MODIFICHE CONTRATTUALI

AZIENDA si riserva la facoltà di apportare variazioni all’oggetto del presente contratto, variando i limiti di zona e/o i prodotti farmaceutici e/o la clientela e/o la misura delle provvigioni.

Detta facoltà potrà essere esercitata dall’ AZIENDA con un preavviso di tre mesi.

Parimenti l’ AZIENDA si riserva la facoltà di sospendere, anche temporaneamente,  in qualsiasi momento l’ informazione relativamente ad un singolo prodotto, anche senza preavviso, ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità o l’opportunità.

L’esercizio  di tali facoltà non comporteranno il diritto dell’ INFORMATORE  ad alcuna indennità e/o risarcimento e/o compenso di qualsivoglia natura.

9. DURATA

L’ incarico è conferito a tempo indeterminato con inizio dal ……………………………. e potrà essere risolto in qualsiasi momento da ciascuna delle parti mediante l’invio di lettera raccomandata con avviso di ricevimento e con un preavviso di almeno tre mesi.

E’ sempre fatta salva la facoltà delle parti di recedere dal contratto senza preavviso in caso di grave inadempimento dell’altra parte rispetto agli obblighi di legge o contrattuali che non consenta la prosecuzione neppur provvisoria del rapporto.

All’atto della cessazione del rapporto l’INFORMATORE sarà tenuto a restituire il materiale di proprietà dell’ AZIENDA e comunque di quanto affidatogli da quest’ultima. A titolo esemplificativo e non esaustivo tale obbligo si riferirà a campioni medicinali, depliantsillustrativi dei prodotti, libri, ecc.

Nessuna indennità, a qualunque titolo e ragione, sarà dovuta all’INFORMATORE in conseguenza dell’intervenuta cessazione del presente rapporto.

9.1. PERIODO DI PROVA

I primi 3 (tre) mesi di durata del presente accordo saranno considerati quale periodo di prova reciproca.

Durante tale periodo il rapporto potrà essere sciolto in qualunque momento da ciascuna delle parti senza obbligo di alcun preavviso e senza che alcuna indennità e/o risarcimento sia dovuto all’ INFORMATORE.

10.INTRASFERIBILITÀ DEL CONTRATTO

Essendo di natura fiduciaria il presente contratto e non è trasferibile né per atto tra vivi némortis causa.

Parimenti i crediti derivanti a favore dell’INFORMATORE derivanti dall’esecuzione del presente contratto non possono essere ceduti se non con il preventivo consenso scritto dell’ AZIENDA.

11.CONTROVERSIE

Essendo il presente contratto concluso presso la sede di AZIENDA competente a decidere in via esclusiva ogni controversia avente ad oggetto il presente rapporto contrattuale sarà l’Autorità Giudiziaria dove ha sede l’AZIENDA (2).

12. CLAUSOLA DI SEGRETEZZA

Tutte le informazioni, i dati, i risultati e la documentazione frutto dell’attività svolta in esecuzione del presente incarico di cui l’INFORMATORE sia venuto a conoscenza hanno carattere confidenziale e riservato e non potranno essere diffuse e/o  in alcun modo comunicate a terzi.

13. CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA

L’ AZIENDA  avrà diritto di risolvere in tronco il rapporto, senza preavviso in presenza di atti o fatti dell’INFORMATORE che non consentano la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto.

Tra le cause legittimanti la risoluzione in tronco rientrano la violazione grave delle disposizioni relative all’attività di informazione, in particolare la violazione dei divieti di cui al d.leg.vo 24.4.2006, n. 219 (1) per quanto concerne la disciplina dell’ informazione scientifica, e comunque la violazione delle nrome di cui all’art. 3 del presente contratto.

Luogo e data,

Firma AZIENDA                                                          Firma INFORMATORE

Ai sensi e agli effetti degli artt. 1341 e 1342 c.c., le parti approvano specificatamente mediante separata sottoscrizione, le seguenti clausole, dopo averle attentamente lette, esaminate ed inteso il loro contenuto:

  1. PERSONALITA’ ED AUTONOMIA DELL’INCARICO
  2. MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELL’INCARICO
  3. COMPENSO
  4. MODIFICHE CONTRATTUALI
  5. INTRASFERIBILITÀ DEL CONTRATTO
  6. CONTROVERSIE
  7. CLAUSOLA DI SEGRETEZZA
  8. CLAUSOLA RISOLUTIVA ESPRESSA

Luogo e data,

Firma AZIENDA                                                          Firma INFORMATORE

Allegato A

Elenco prodotti medicinali oggetto del contratto di informazione scientifica tra …………………………. e ……………………

  1. a)     ……………..
  2. b)     …………….
  3. c)     …………….

…………………

Luogo e data,

Firma AZIENDA                                                          Firma INFORMATORE

 

Allegato B

Contratto di informazione scientifica tra …………………………. e ……………………

Zona di competenza: …………………..

Quale compenso per l’espletamento dell’attività di informazione verranno riconosciuti all’ INFORMATORE SCIENTIFICO i seguenti compensi:

Farmacie e Grossisti

  1. a) —–% sul fatturato verso Farmacie e Grossisti rientranti nella zona di competenza dell’INFORMATORE rilevato alla fine di ogni mese.

Tale provvigione sarà calcolata sul netto ricavo delle vendite fatturate, al netto dell’IVA, degli sconti di qualsiasi natura e degli accrediti per merce resa dai Clienti.

Ospedali, Cliniche, Enti

  1. b)       —-% sul fatturato degli Ospedali, Cliniche ed Enti rientranti nella zona di competenza dell’INFORMATORE rilevato alla fine di ogni mese.

Tale provvigione sarà calcolata sul netto ricavo delle vendite fatturate, al netto dell’IVA, degli sconti di qualsiasi natura e degli accrediti per merce resa dai Clienti.

Luogo e data,

Firma AZIENDA                                                         Firma INFORMATORE

 

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1)  D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 219 – Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonchè della direttiva 2003/94/CE.

(Omissis)

Titolo VIII

Pubblicità

  1. Definizione di pubblicità dei medicinali e ambito di applicazione.
  2. Ai fini del presente titolo si intende per «pubblicità dei medicinali» qualsiasi azione d’informazione, di ricerca della clientela o di esortazione, intesa a promuovere la prescrizione, la fornitura, la vendita o il consumo di medicinali; essa comprende in particolare quanto segue:
  3. a) la pubblicità dei medicinali presso il pubblico;
  4. b) la pubblicità dei medicinali presso persone autorizzate a prescriverli o a dispensarli, compresi gli aspetti seguenti:

1) la visita di informatori scientifici presso persone autorizzate a prescrivere o a fornire medicinali;

2) la fornitura di campioni di medicinali;

3) l’incitamento a prescrivere o a fornire medicinali mediante la concessione, l’offerta o la promessa di vantaggi pecuniari o in natura, ad eccezione di oggetti di valore intrinseco trascurabile;

4) il patrocinio di riunioni promozionali cui assistono persone autorizzate a prescrivere o a fornire medicinali;

5) il patrocinio dei congressi scientifici cui partecipano persone autorizzate a prescrivere o a fornire medicinali, in particolare il pagamento delle spese di viaggio e di soggiorno di queste ultime in tale occasione.

  1. Non forma oggetto del presente titolo quanto segue:
  2. a) l’etichettatura e il foglio illustrativo, soggetti alle disposizioni del titolo V;
  3. b) la corrispondenza necessaria per rispondere a una richiesta precisa e non sollecitata di informazioni su un determinato medicinale;
  4. c) le informazioni concrete e i documenti di riferimento riguardanti, ad esempio, i cambiamenti degli imballaggi, le avvertenze sugli effetti indesiderati nell’ambito della farmacovigilanza, i cataloghi di vendita e gli elenchi dei prezzi, purchè non vi figurino informazioni sul medicinale;
  5. d) le informazioni relative alla salute umana o alle malattie umane, purchè non contengano alcun riferimento, neppure indiretto, a un medicinale.
  6. Principi fondamentali della disciplina.
  7. È vietata qualsiasi pubblicità di un medicinale per cui non è stata rilasciata un’AIC, conforme al presente decreto, al regolamento (CE) n. 726/2004 o ad altre disposizioni comunitarie vincolanti.
  8. Tutti gli elementi della pubblicità di un medicinale devono essere conformi alle informazioni che figurano nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.
  9. La pubblicità di un medicinale:
  10. a) deve favorire l’uso razionale del medicinale, presentandolo in modo obiettivo e senza esagerarne le proprietà;
  11. b) non può essere ingannevole.
  12. Limiti della pubblicità presso il pubblico.
  13. Possono essere oggetto di pubblicità presso il pubblico medicinali che, per la loro composizione e il loro obiettivo terapeutico, sono concepiti e realizzati per essere utilizzati senza intervento di un medico per la diagnosi, la prescrizione o la sorveglianza nel corso del trattamento e, se necessario, con il consiglio del farmacista.
  14. È vietata la pubblicità presso il pubblico dei medicinali che possono essere forniti soltanto dietro presentazione di ricetta medica o che contengono sostanze psicotrope o stupefacenti; in deroga a tale divieto il Ministero della salute può autorizzare campagne di vaccinazione promosse da imprese farmaceutiche.
  15. È vietata la distribuzione al pubblico di medicinali a scopo promozionale.
  16. Fatto salvo quanto previsto nella seconda parte del comma 2 del presente articolo, è vietata la pubblicità presso il pubblico di medicinali, la cui dispensazione grava, anche se non totalmente, sul Servizio sanitario nazionale, nonchè dei medicinali di cui alle lettere a), b) e c) dell’articolo 3, comma 1, e all’articolo 5.
  17. In pubblicazioni a stampa, trasmissioni radio-televisive e in messaggi non a carattere pubblicitario comunque diffusi al pubblico, è vietato mostrare in immagini un medicinale o la sua denominazione in un contesto che può favorire il consumo del prodotto.
  18. Caratteristiche e contenuto minimo della pubblicità presso il pubblico.
  19. Fatte salve le disposizioni dell’articolo 115, la pubblicità di un medicinale presso il pubblico:
  20. a) è realizzata in modo che la natura pubblicitaria del messaggio è evidente e il prodotto è chiaramente identificato come medicinale;
  21. b) comprende almeno:

1) la denominazione del medicinale e la denominazione comune della sostanza attiva; l’indicazione di quest’ultima non è obbligatoria se il medicinale è costituito da più sostanze attive;

2) le informazioni indispensabili per un uso corretto del medicinale;

3) un invito esplicito e chiaro a leggere attentamente le avvertenze figuranti, a seconda dei casi, nel foglio illustrativo o sull’imballaggio esterno; nella pubblicità scritta l’invito deve risultare facilmente leggibile dal normale punto d’osservazione; nella pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica deve essere, comunque, scritto con caratteri di dimensioni non inferiori al corpo nove.

  1. Contenuti pubblicitari non consentiti.
  2. La pubblicità presso il pubblico di un medicinale non può contenere alcun elemento che:
  3. a) fa apparire superflui la consultazione di un medico o l’intervento chirurgico, in particolare offrendo una diagnosi o proponendo una cura per corrispondenza;
  4. b) induce a ritenere l’efficacia del medicinale priva di effetti indesiderati o superiore o pari ad un altro trattamento o ad un altro medicinale;
  5. c) induce a ritenere che il medicinale possa migliorare il normale stato di buona salute del soggetto;
  6. d) induce a ritenere che il mancato uso del medicinale possa avere effetti pregiudizievoli sul normale stato di buona salute del soggetto; tale divieto non si applica alle campagne di vaccinazione di cui all’articolo 115, comma 2;
  7. e) si rivolge esclusivamente o prevalentemente ai bambini;
  8. f) comprende una raccomandazione di scienziati, di operatori sanitari o di persone largamente note al pubblico;
  9. g) assimila il medicinale ad un prodotto alimentare, ad un prodotto cosmetico o ad un altro prodotto di consumo;
  10. h) induce a ritenere che la sicurezza o l’efficacia del medicinale sia dovuta al fatto che si tratta di una sostanza «naturale»;
  11. i) può indurre ad una errata autodiagnosi;
  12. l) fa riferimento in modo improprio, impressionante o ingannevole a attestazioni di guarigione;
  13. m) utilizza in modo improprio, impressionante o ingannevole rappresentazioni visive delle alterazioni del corpo umano dovute a malattie o a lesioni, oppure dell’azione di un medicinale sul corpo umano o su una sua parte.
  14. Parimenti, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 116, comma 1, lettera a), non è consentita la divulgazione di messaggi e di testi il cui intento pubblicitario è occultato dalla ridondanza di altre informazioni.
  15. Con decreto del Ministro della salute può essere stabilito che i messaggi pubblicitari autorizzati ai sensi dell’articolo 118 contengono il numero di AIC del medicinale.
  16. Autorizzazione della pubblicità presso il pubblico.
  17. Nessuna pubblicità di medicinali presso il pubblico può essere effettuata senza autorizzazione del Ministero della salute, ad eccezione delle inserzioni pubblicitarie sulla stampa quotidiana o periodica che, ferme restando le disposizioni dell’articolo 116, comma 1, si limitano a riprodurre integralmente e senza modifiche le indicazioni, le controindicazioni, le opportune precauzioni d’impiego, le interazioni, le avvertenze speciali, gli effetti indesiderati descritti nel foglio illustrativo, con l’eventuale aggiunta di una fotografia o di una rappresentazione grafica dell’imballaggio esterno o del confezionamento primario del medicinale.
  18. L’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della salute, sentita la Commissione di esperti prevista dall’articolo 201 del testo unico delle leggi sanitarie di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni.
  19. La Commissione di cui al comma 2, nominata dal Ministro della salute, è costituita da:
  20. a) il Ministro stesso o un suo delegato, che la presiede;
  21. b) due membri appartenenti al Ministero della salute, di cui uno rappresentante della Direzione generale competente in materia di dispositivi medici, un membro in rappresentanza del Ministero delle attività produttive, un membro designato dall’AIFA, uno appartenente all’Istituto superiore di sanità, due designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome. La partecipazione ai lavori della Commissione non dà diritto alla corresponsione di alcun emolumento, indennità, compenso o rimborso spese;
  22. c) quattro medici, di cui tre professori universitari di ruolo di prima o di seconda fascia;
  23. d) due farmacisti, uno dei quali designato dalla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani.
  24. La Commissione è rinnovata ogni tre anni.
  25. Le funzioni di segreteria sono assicurate dal Ministero della salute.
  26. Il parere della Commissione non è obbligatorio nei seguenti casi:
  27. a) se il messaggio pubblicitario non può essere autorizzato, risultando in evidente contrasto con le disposizioni degli articoli 114, 115 e 116, comma 1, lettera b), e dell’articolo 117, comma 1, lettere c) ed f);
  28. b) se il messaggio è destinato ad essere pubblicato sulla stampa quotidiana o periodica, o ad essere diffuso a mezzo radiofonico, ed è stato approvato da un istituto di autodisciplina formato dalle associazioni maggiormente rappresentative interessate alla diffusione della pubblicità dei medicinali di automedicazione riconosciuto dal Ministero della salute;
  29. c) se il messaggio costituisce parte di altro già autorizzato su parere della Commissione.
  30. Il Ministro della salute, verificata la correttezza delle valutazioni dell’Istituto di cui al comma 6, lettera b), con decreto da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana estende la procedura di cui al predetto comma 6, lettera b), ai messaggi pubblicitari televisivi e cinematografici.
  31. Decorsi quarantacinque giorni dalla presentazione della domanda diretta ad ottenere l’autorizzazione alla pubblicità di un medicinale, la mancata comunicazione al richiedente, da parte del Ministero della salute, della non accoglibilità della domanda costituisce, a tutti gli effetti, rilascio dell’autorizzazione richiesta. Nel messaggio pubblicitario deve, conseguentemente, essere riportata l’indicazione: «autorizzazione su domanda del …» seguita dalla data in cui la domanda di autorizzazione è pervenuta al Ministero della salute.
  32. Se, entro i quarantacinque giorni previsti dal comma 8, il Ministero della salute comunica al richiedente che la pubblicità sanitaria oggetto della domanda può essere accolta soltanto con le modifiche specificate nella comunicazione ministeriale, il richiedente è autorizzato a divulgare un messaggio pubblicitario conforme alle modifiche indicate dall’Ufficio. In tale caso nel messaggio deve essere riportata l’indicazione «autorizzazione del …» seguita dalla data della comunicazione ministeriale.
  33. Eventuali provvedimenti del Ministero della salute volti a richiedere la modifica dei messaggi autorizzati ai sensi dei commi 8 e 9 devono essere adeguatamente motivati.
  34. I messaggi diffusi per via radiofonica sono esentati dall’obbligo di riferire gli estremi dell’autorizzazione secondo quanto previsto dai commi 8 e 9.
  35. Le autorizzazioni alla pubblicità sanitaria dei medicinali hanno validità di ventiquattro mesi, fatta salva la possibilità del Ministero della salute di stabilire, motivatamente, un periodo di validità più breve, in relazione alle caratteristiche del messaggio divulgato. Il periodo di validità decorre dalla data, comunque di non oltre sei mesi posteriore a quella della domanda, indicata dal richiedente per l’inizio della campagna pubblicitaria; in mancanza di tale indicazione, il periodo di validità decorre dalla data dell’autorizzazione. Le autorizzazioni in corso di validità alla data di entrata in vigore del presente decreto, per le quali non sia stato stabilito un termine di validità, decadono decorsi 24 mesi da tale data.
  36. Se la pubblicità presso il pubblico è effettuata in violazione delle disposizioni del presente decreto, il Ministero della salute:
  37. a) ordina l’immediata cessazione della pubblicità;
  38. b) ordina la diffusione, a spese del trasgressore, di un comunicato di rettifica e di precisazione, secondo modalità stabilite dallo stesso Ministero, fatto comunque salvo il disposto dell’articolo 7 della legge 5 febbraio 1992, n. 175.
  39. Le disposizioni dei commi 8, 9, 10, 11, 12 e 13, si applicano, altresì, ai dispositivi medici, ivi compresi i diagnostici in vitro utilizzabili senza prescrizione o assistenza del medico o di altro professionista sanitario, nonchè agli altri prodotti diversi dai medicinali per uso umano, soggetti alla disciplina prevista dall’articolo 201, terzo comma, del testo unico delle leggi sanitarie di cui al regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni.
  40. Pubblicità presso gli operatori sanitari.
  41. Gli operatori sanitari ai quali può essere rivolta la pubblicità di un medicinale sono esclusivamente quelli autorizzati a prescriverlo o a dispensarlo.
  42. Fermo restando quanto previsto dal presente titolo, l’informazione scientifica presso gli operatori sanitari deve essere realizzata nel rispetto dei criteri e delle linee guida adottate dall’AIFA, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sentite le associazioni dell’industria farmaceutica.
  43. La pubblicità di un medicinale presso gli operatori sanitari deve sempre includere il riassunto delle caratteristiche del prodotto che risulta autorizzato al momento della diffusione della pubblicità, specificare la classificazione del medicinale ai fini della fornitura e indicare il prezzo di vendita e le condizioni dell’eventuale dispensazione del medicinale con onere a carico del Servizio sanitario nazionale.
  44. In deroga al disposto del comma 3, la pubblicità di un medicinale presso gli operatori sanitari può limitarsi alla sola denominazione del medicinale, con la specificazione della denominazione comune della sostanza o delle sostanze attive che lo compongono. A tali indicazioni può aggiungersi il nome del titolare dell’AIC seguito, nell’ipotesi prevista dal comma 5, dal nome di chi provvede all’effettiva commercializzazione del prodotto.
  45. L’attuazione della pubblicità presso gli operatori sanitari può essere realizzata, anche in forma congiunta con il titolare dell’AIC del medicinale, ma comunque in base ad uno specifico accordo con questo, da altra impresa farmaceutica, che è titolare di altre AIC o di un’autorizzazione alla produzione di medicinali. In tali ipotesi restano fermi, peraltro, sia gli obblighi e le responsabilità dell’impresa titolare AIC del medicinale, in ordine all’attività di informazione svolta dall’altra impresa, sia l’obbligo di cui all’articolo 122, comma 3.
  46. Se l’informazione promozionale presso gli operatori sanitari è effettuata in violazione delle disposizioni e dei criteri e delle direttive adottate dall’AIFA ai sensi del comma 2, l’Agenzia stessa:
  47. a) ordina l’immediata cessazione o sospensione dell’informazione promozionale;
  48. b) ordina la diffusione, a spese del trasgressore, di un comunicato di rettifica e di precisazione, la cui redazione sarà curata secondo le modalità stabilite dall’AIFA. Tale comunicato potrà essere inserito a cura dell’AIFA sul Bollettino di informazione sui farmaci e sul sito internet istituzionale della medesima e, a cura e a spese dell’Azienda, sul sito internet di quest’ultima o anche su quotidiani a tiratura nazionale.
  49. Le disposizioni dei commi 1, 3, 4 e 5 e le disposizioni degli articoli 121 e 125 si applicano senza pregiudizio di quanto disciplinato dalle regioni ai sensi del comma 21 dell’articolo 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326.
  50. Disposizioni particolari sulla pubblicità presso i medici.
  51. La documentazione sul medicinale, ad eccezione del riassunto delle caratteristiche del prodotto, approvato ai sensi dell’articolo 8, comma 3, lettera o), deve essere depositata presso l’AIFA, prima dell’inizio della campagna pubblicitaria e può essere fornita al medico dall’impresa farmaceutica se sono trascorsi dieci giorni dalla data di deposito. La data di deposito deve essere indicata nel materiale divulgato.
  52. L’AIFA può, in qualsiasi momento, con provvedimento motivato, anche tenuto conto delle linee guida di cui al comma 2 dell’articolo 119, vietare o sospendere la divulgazione della documentazione di cui al comma 1, se la ritiene in contrasto con le disposizioni e i principi del presente decreto.
  53. Tutte le informazioni contenute nella documentazione di cui al comma 1 devono essere esatte, aggiornate, verificabili e sufficientemente complete per permettere al destinatario di essere adeguatamente informato sull’effetto terapeutico e sulle caratteristiche del medicinale. Le informazioni stesse devono essere conformi alla documentazione presentata ai fini del rilascio dell’AIC del medicinale o ai suoi aggiornamenti.
  54. Gli articoli, le tabelle e le altre illustrazioni tratte da riviste mediche o da opere scientifiche devono essere riprodotti integralmente e fedelmente, con l’indicazione esatta della fonte. Non sono consentite citazioni che, avulse dal contesto da cui sono tratte, possono risultare parziali o distorsive.
  55. La pubblicità rivolta ai medici può essere realizzata anche attraverso visite dei medesimi ai laboratori e ai centri di ricerca delle imprese farmaceutiche, purchè siano orientate allo sviluppo delle conoscenze nei settori della chimica, tecnica farmaceutica, farmacologia, tossicologia, biotecnologie e biochimica.
  56. Disposizioni particolari sulla pubblicità presso i farmacisti.
  57. La pubblicità presso i farmacisti dei medicinali vendibili dietro presentazione di ricetta medica è limitata alle informazioni contenute nel riassunto delle caratteristiche del medicinale. La limitazione non si applica ai farmacisti ospedalieri.
  58. Per i medicinali vendibili senza prescrizione medica la pubblicità può comprendere altra documentazione utile a consentire al farmacista di fornire al cliente, all’occorrenza, consigli sulla utilizzazione del prodotto.
  59. La documentazione che non consiste nella semplice riproduzione del riassunto delle caratteristiche del prodotto è sottoposta alle disposizioni dell’articolo 120.
  60. La disciplina richiamata nel comma 3 non si applica alle informazioni di contenuto esclusivamente commerciale.
  61. Requisiti e attività degli informatori scientifici.
  62. L’informazione sui medicinali può essere fornita al medico e al farmacista dagli informatori scientifici. Nel mese di gennaio di ogni anno ciascuna impresa farmaceutica deve comunicare, su base regionale, all’AIFA il numero dei sanitari visitati dai propri informatori scientifici nell’anno precedente, specificando il numero medio di visite effettuate. A tale fine, entro il mese di gennaio di ogni anno, ciascuna impresa farmaceutica deve comunicare all’AIFA l’elenco degli informatori scientifici impiegati nel corso dell’anno precedente, con l’indicazione del titolo di studio e della tipologia di contratto di lavoro con l’azienda farmaceutica.
  63. Fatte salve le situazioni regolarmente in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto, gli informatori scientifici devono essere in possesso del diploma di laurea di cui alla legge 19 novembre 1990, n. 341, o di laurea specialistica di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, o di laurea magistrale di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270, in una delle seguenti discipline o in uno dei settori scientifico-disciplinari alle cui declaratorie le discipline medesime fanno riferimento: medicina e chirurgia, scienze biologiche, chimica con indirizzo organico o biologico, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche o medicina veterinaria. In alternativa gli informatori scientifici devono essere in possesso del diploma universitario in informazione scientifica sul farmaco di cui al decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 30 giugno 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 87 del 15 aprile 1994, o della corrispondente laurea di cui ai citati decreti ministeriali 3 novembre 1999, n. 509, e 22 ottobre 2004, n. 270. Il Ministro della salute può, sentito il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, con decreto, riconoscere come idonee, ai fini del presente articolo, altre lauree specificando gli insegnamenti essenziali ai fini della formazione. In tutti i casi gli informatori scientifici devono ricevere una formazione adeguata da parte delle imprese da cui dipendono, così da risultare in possesso di sufficienti conoscenze scientifiche per fornire informazioni precise e quanto più complete sui medicinali presentati. Le aziende titolari di AIC assicurano il costante aggiornamento della formazione tecnica e scientifica degli informatori scientifici.
  64. L’attività degli informatori scientifici è svolta sulla base di un rapporto di lavoro instaurato con un’unica impresa farmaceutica. Con decreto del Ministro della salute, su proposta dell’AIFA, possono essere previste, in ragione delle dimensioni e delle caratteristiche delle imprese, deroghe alle disposizioni previste dal precedente periodo.
  65. Ad ogni visita, gli informatori devono consegnare al medico, per ciascun medicinale presentato, il riassunto delle caratteristiche del prodotto, completo delle informazioni sul prezzo e, se del caso, delle condizioni alle quali il medicinale può essere prescritto con onere a carico del Servizio sanitario nazionale.
  66. L’adempimento di cui al comma 4 non è necessario se il medico è in possesso di una pubblicazione che riproduce i testi dei riassunti delle caratteristiche dei prodotti autorizzati dall’AIFA e se, per il medicinale presentato dall’informatore scientifico, il riassunto delle caratteristiche del prodotto non ha subito variazioni rispetto al testo incluso nella pubblicazione predetta.
  67. Gli informatori scientifici devono riferire al servizio scientifico di cui all’articolo 126, dal quale essi dipendono, ed al responsabile del servizio di farmacovigilanza di cui al comma 4 dell’articolo 130, tutte le informazioni sugli effetti indesiderati dei medicinali, allegando, ove possibile, copia delle schede di segnalazione utilizzate dal medico ai sensi del titolo IX.
  68. Concessione o promessa di premi o vantaggi pecuniari o in natura.
  69. Nel quadro dell’attività di informazione e presentazione dei medicinali svolta presso medici o farmacisti è vietato concedere, offrire o promettere premi, vantaggi pecuniari o in natura, salvo che siano di valore trascurabile e siano comunque collegabili all’attività espletata dal medico e dal farmacista.
  70. Il materiale informativo di consultazione scientifica o di lavoro, non specificamente attinente al medicinale, può essere ceduto a titolo gratuito solo alle strutture sanitarie pubbliche.
  71. I medici e i farmacisti non possono sollecitare o accettare alcun incentivo vietato a norma del comma 1.
  72. Convegni o congressi e altri incontri riguardanti i medicinali.
  73. Ogni impresa farmaceutica in possesso delle autorizzazioni previste dal titolo III o dal titolo IV, ovvero che, in base ad uno specifico accordo con il titolare dell’AIC, provvede all’effettiva commercializzazione di medicinali, che organizza o contribuisce a realizzare, mediante finanziamenti o erogazione di altre utilità anche indiretti, in Italia o all’estero, un congresso, un convegno o una riunione su tematiche comunque attinenti all’impiego di medicinali dalla stessa impresa prodotti o commercializzati, deve trasmettere al competente ufficio dell’AIFA, almeno sessanta giorni prima della data dell’inizio del congresso o incontro, una comunicazione, con firma autenticata, contenente i seguenti elementi:
  74. a) propria denominazione o ragione sociale, codice fiscale e sede;
  75. b) sede e data della manifestazione;
  76. c) destinatari dell’iniziativa;
  77. d) oggetto della tematica trattata, correlazione esistente fra questa e i medicinali di cui l’impresa è titolare, programma e razionale scientifico della manifestazione;
  78. e) qualificazione professionale e scientifica dei relatori;
  79. f) preventivo analitico delle spese; quando l’impresa si limita a fornire un contributo agli organizzatori, devono essere indicati l’entità e le modalità dello stesso, nonchè eventuali diritti o facoltà concessi dagli organizzatori come corrispettivo.
  80. Quando alla realizzazione di uno stesso congresso, convegno o riunione contribuiscono più imprese farmaceutiche, le comunicazioni di cui al comma 1 devono pervenire congiuntamente, per il tramite degli organizzatori, con un prospetto riepilogativo delle imprese partecipanti. Le comunicazioni inviate in difformità da quanto stabilito dal presente comma sono prive di efficacia.
  81. Le manifestazioni di cui ai commi 1 e 2 devono attenersi a criteri di stretta natura tecnica ed essere orientate allo sviluppo delle conoscenze nei settori della chimica, tecnica farmaceutica, biochimica, fisiologia, patologia e clinica e devono realizzarsi nel rispetto di quanto previsto dal presente decreto e dei criteri e delle linee guida stabilite dall’AIFA ai sensi del comma 2 dell’articolo 119. È vietata la partecipazione di imprese farmaceutiche a convegni o riunioni di carattere sindacale.
  82. Nell’ambito delle manifestazioni di cui ai commi 1 e 2, eventuali oneri per spese di viaggio o per ospitalità devono essere limitati agli operatori del settore qualificati e non possono essere estesi ad eventuali accompagnatori. L’ospitalità non può, inoltre, eccedere il periodo di tempo compreso tra le dodici ore precedenti l’inizio del congresso e le dodici ore successive alla conclusione del medesimo, nè presentare caratteristiche tali da prevalere sulle finalità tecnico-scientifiche della manifestazione. È consentita ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta la partecipazione a convegni e congressi con accreditamento ECM di tipo educazionale su temi pertinenti, previa segnalazione alla struttura sanitaria di competenza. Presso tale struttura è depositato un registro con i dati relativi alle partecipazioni alle manifestazioni in questione; tali dati devono essere accessibili alle Regioni e all’AIFA.
  83. L’impresa farmaceutica può realizzare o contribuire a realizzare il congresso, il convegno o la riunione se, entro quarantacinque giorni dalla comunicazione di cui al comma 1, l’AIFA comunica il proprio parere favorevole, sentita la Regione dove ha sede l’evento. L’impresa farmaceutica o, nell’ipotesi disciplinata dal comma 2, gli organizzatori dell’evento, devono inviare all’AIFA il consuntivo analitico delle spese.
  84. Per le manifestazioni che si svolgono all’estero e per quelle che comportano, per l’impresa farmaceutica, un onere superiore a 25.822,85 euro, l’impresa stessa deve ottenere espressa autorizzazione dall’AIFA, che adotta le proprie determinazioni entro quarantacinque giorni dalla comunicazione di cui al comma 1, corredata dell’attestazione del pagamento della tariffa di cui all’articolo 158, comma 8, lettera b). Alle manifestazioni predette si applica il disposto del secondo periodo del comma 5.
  85. In ogni caso, in seno al congresso o al convegno, o collateralmente allo stesso, non può essere effettuata alcuna forma di distribuzione o esposizione di campioni di medicinali o di materiale illustrativo di medicinali, ad eccezione del riassunto delle caratteristiche del prodotto, degli atti congressuali e di lavori scientifici, purchè integrali e regolarmente depositati presso l’AIFA ai sensi dell’articolo 120, comma 1. Limitatamente ai congressi internazionali, è consentita la divulgazione, nelle lingue originali, di materiale informativo conforme alle AIC del medicinale rilasciate in altri Paesi, purchè medici provenienti da questi ultimi risultino presenti alla manifestazione.
  86. Le disposizioni del presente articolo si applicano ai congressi, convegni e riunioni di farmacisti su tematiche comunque attinenti ai medicinali.
  87. Le imprese farmaceutiche di cui al comma 1 che organizzano o contribuiscono a realizzare mediante finanziamenti anche indiretti, in Italia o all’estero un congresso, un convegno o una riunione su tematiche che non attengono a medicinali dalle stesse prodotti o commercializzati non sono soggette alle disposizioni del presente articolo, fermo restando, per esse il divieto di svolgere in occasione delle manifestazioni, qualsiasi pubblicità presso gli operatori sanitari dei propri medicinali.
  88. Se le manifestazioni di cui al presente articolo sono effettuate in violazione delle disposizioni del presente decreto e dei criteri e delle direttive stabilite dall’AIFA, l’Agenzia medesima può vietare lo svolgimento della manifestazione.
  89. Campioni gratuiti.
  90. I campioni gratuiti di un medicinale per uso umano possono essere rimessi solo ai medici autorizzati a prescriverlo e devono essere consegnati soltanto per il tramite di informatori scientifici. I medici devono assicurare la conservazione secondo le istruzioni indicate sulla confezione o sul foglio illustrativo.
  91. I campioni non possono essere consegnati senza una richiesta scritta, recante data, timbro e firma del destinatario.
  92. Gli informatori scientifici possono consegnare a ciascun sanitario due campioni a visita per ogni dosaggio o forma farmaceutica di un medicinale esclusivamente nei diciotto mesi successivi alla data di prima commercializzazione del prodotto ed entro il limite massimo di otto campioni annui per ogni dosaggio o forma.
  93. Fermo restando il disposto del comma 2, gli informatori scientifici possono inoltre consegnare al medico non più di quattro campioni a visita, entro il limite massimo di dieci campioni annui, scelti nell’ambito del listino aziendale dei medicinali in commercio da più di diciotto mesi.
  94. I limiti quantitativi dei commi 3 e 4 si applicano anche ai medicinali vendibili al pubblico in farmacia non dispensati con onere a carico del Servizio sanitario nazionale.
  95. Ogni campione deve essere graficamente identico alla confezione più piccola messa in commercio. Il suo contenuto può essere inferiore, in numero di unità posologiche o in volume, a quello della confezione in commercio, purchè risulti terapeuticamente idoneo; la non corrispondenza del contenuto e, eventualmente, del confezionamento primario alla confezione autorizzata deve essere espressamente richiamata in etichetta.
  96. Unitamente ai campioni deve essere sempre consegnato il riassunto delle caratteristiche del prodotto, tranne che nell’ipotesi prevista dal comma 5 dell’articolo 122.
  97. Tranne che nel caso di evidenti difficoltà tecniche, sull’imballaggio esterno, sul confezionamento primario e, se del caso, sul bollino autoadesivo utilizzato per la dispensazione del medicinale con onere a carico del Servizio sanitario nazionale, deve essere riportata in modo indelebile l’indicazione «campione gratuito – vietata la vendita» o altra analoga espressione.
  98. Non può essere fornito alcun campione dei medicinali disciplinati dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.
  99. Le imprese farmaceutiche sono tenute a curare che le condizioni di conservazione eventualmente riportate sull’imballaggio esterno o sul confezionamento primario del medicinale siano rispettate fino alla consegna del campione al medico. In particolare le imprese dovranno fornire ai propri informatori scientifici tutte le informazioni necessarie relative alle modalità di corretta conservazione e distribuzione dei medicinali previste dalla normativa vigente, dotare gli stessi degli appositi strumenti di stivaggio dei campioni gratuiti per il loro trasporto. Agli informatori scientifici devono essere consegnati campioni gratuiti in quantità proporzionale al numero di visite previste per un determinato periodo, di massima ogni quindici giorni.
  100. La consegna di campioni al medico ospedaliero è soggetta alle disposizioni del presente articolo.
  101. Le imprese farmaceutiche sono tenute a ritirare dagli informatori scientifici ogni richiesta medica di cui al comma 2 e conservare, per diciotto mesi, documentazione idonea a comprovare che la consegna di campioni è avvenuta nel rispetto delle disposizioni del presente decreto.
  102. Il Ministro della salute, su proposta dell’AIFA, tenuto conto dell’andamento dei consumi dei medicinali, può, con decreto, ridurre il numero dei campioni che possono essere consegnati dagli informatori scientifici ai sensi del presente articolo o prevedere specifiche ulteriori limitazioni per determinate categorie di medicinali.
  103. Servizio scientifico.
  104. Ogni impresa titolare dell’AIC di medicinali deve essere dotata di un servizio scientifico incaricato dell’informazione sui medicinali che immette sul mercato. Il servizio è diretto da un laureato in possesso del diploma di laurea in medicina e chirurgia o in farmacia o in chimica e tecnologia farmaceutiche ai sensi della legge 19 novembre 1990, n. 341, o in possesso di laurea specialistica o magistrale appartenente alle classi di laurea specialistica o magistrale cui fanno riferimento i settori scientifico-disciplinari dei diplomi di laurea sopra indicati, medicina e chirurgia, farmacia, chimica e tecnologia farmaceutiche. Il Servizio scientifico deve essere indipendente dal Servizio marketing dell’impresa farmaceutica.
  105. Per i medicinali il cui titolare di AIC ha sede all’estero, l’adempimento previsto dal comma 1 deve essere soddisfatto dall’impresa che rappresenta in Italia il titolare dell’autorizzazione o che, comunque, provvede alla importazione e distribuzione dei medicinali.
  106. Il titolare dell’AIC e i soggetti previsti dal comma 2:
  107. a) si assicurano che la pubblicità farmaceutica della propria impresa è conforme alle prescrizioni del presente decreto;
  108. b) verificano che gli informatori scientifici alle proprie dipendenze sono in possesso di una formazione adeguata e rispettino gli obblighi imposti dal presente decreto;
  109. c) forniscono all’AIFA l’informazione e l’assistenza eventualmente richiesta per l’esercizio delle competenze della stessa;
  110. d) curano che i provvedimenti adottati dal Ministero della salute e dall’AIFA ai sensi del presente decreto sono rispettati immediatamente e integralmente.
  111. Gli adempimenti indicati nei commi 1 e 3 devono essere soddisfatti sia dal titolare dell’AIC, sia da chi provvede all’effettiva commercializzazione del medicinale, nel rispetto delle condizioni previste dal comma 5 dell’articolo 119.
  112. Pubblicità presso gli operatori sanitari svolta irregolarmente.
  113. In caso di pubblicità irregolare svolta presso gli operatori sanitari, l’AIFA adotta, se del caso, i provvedimenti indicati all’articolo 118, comma 13.
  114. Disposizioni particolari per la pubblicità sui medicinali omeopatici.
  115. La pubblicità dei medicinali omeopatici di cui all’articolo 16, comma 1, è soggetta alle disposizioni del presente titolo, ad eccezione dell’articolo 114, comma 1; tuttavia, nella pubblicità di tali medicinali possono essere utilizzate soltanto le informazioni di cui all’articolo 85.
  116. È vietata qualsiasi forma di pubblicità al pubblico dei medicinali omeopatici di cui all’articolo 20, comma 1. (Omissis)

2) v. però art. 413 c.p.c.